Dopo diverse riunioni on line e conversazioni in chat, finalmente i soci del circolo hanno avuto l’opportunità di incontrarsi di persona. L’occasione è stata un’uscita fotografica organizzata dalla socia Francesca P., che ci ha fatto da guida alla visita dei reparti dismessi dell’Istituto “Costante Gris “di Mogliano Veneto. Il tutto nel pieno rispetto delle normative anti-Covid e grazie alla direzione della struttura, a cui va un sentito ringraziamento per averci concesso il permesso di entrare nei locali di sua proprietà.
L’Istituto “Costante Gris”, che prende il nome dal suo fondatore, sorse verso la fine del 1800 per fronteggiare il diffondersi nelle campagne venete della pellagra. Svolse la propria attività prima come pellagrosario (sembra il primo in Europa) e quasi contemporaneamente, in considerazione che il terzo stadio della malattia comportava disturbi psichici, come struttura manicomiale. Il complesso oltre ai pellagrosi accoglieva maniaci tranquilli, ragazzi orfani, anziani abbandonati, bambini bisognosi. Cessata l’emergenza pellagrosa, la struttura ampliò progressivamente le sezioni manicomiali. L’Organismo gestì inoltre sino al 1968 due asili, uno nel centro di Mogliano Veneto ed un altro presso il corpo centrale dell’Istituto. Con l’evolversi ed il mutare delle condizioni della società, anche il Gris ha adattato la propria attività ed oggi è una struttura socio-sanitaria che offre assistenza a soggetti affetti da disabilità psico-fisico-sensoriali. Il nostro percorso attraverso i locali oggi dismessi, dove tra il vario mobilio si possono ancora trovare oggetti propri delle persone che qui vi sono passate, è stato molto suggestivo e per certi aspetti toccante.
Di ritorno da Mogliano, abbiamo effettuato una tappa presso Veneland in località Marocco (VE). Veneland è stato un parco dei divertimenti dalla vita breve, sorto nel 1977 e chiuso nel 1981, di cui in internet si trovano parecchie notizie. Anche la nostra visita è stata breve, perché appena scesi dall’auto ha iniziato a piovere, quindi, dopo una rapida ispezione abbiamo dovuto ritornare sui nostri passi. Oggettivamente non rimane molto da vedere oggi a parte ciò che resta dei capannoni e un’infinità di murales. Forse la particolarità più curiosa rimane l’ingresso che riproduce il Ponte di Rialto.